La giovane Greta Thunberg, attivista svedese per lo sviluppo sostenibile, mi ha impressionato positivamente. Sembra quasi voler emanare una nuova speranza per il cambiamento climatico.

Ho seguito le sue vicende per diverso tempo. Sin dai primi scioperi e dalle manifestazioni di protesta pacifica davanti al palazzo del parlamento svedese fino all’organizzazione della giornata di sciopero mondiale degli studenti al fine di creare una massa critica capace di farsi ascoltare dai leader mondiali.

Ciò che mi ha colpito in maniera particolare non è solo la giovane età dell’attivista e il suo impegno smisurato ma la sua grande abilità comunicativa. Questa si coniuga alle sue capacità di far arrivare le proprie parole, sintetiche e precise, direttamente alle coscienze dei politici, come stilettate impavide di un piccolo soldato che combatte un gigante.

La speranza non basta a combattere il cambiamento climatico

La piccola Greta ha affermato che non è sufficiente la speranza nell’affrontare il cambiamento climatico. Speranza che non va intesa come qualcosa di astratto e immobile, capace di garantire un cambiamento nel mondo. Al contrario, è necessaria l’azione. Insomma per Greta, agire è la cosa più importante. Scendere in campo, manifestare, far sentire a gran voce la propria protesta e poi sperare.

La cosa bella di questo pensiero è la sua positività.

Greta non esclude la speranza ma la rende funzione dell’azione: con l’attivismo genero un piccolo cambiamento. Quel piccolo cambiamento mi dà la forza di sperare in un cambiamento più grande che potrà avvenire soltanto grazie a me. Un circolo virtuoso che si rinforza su se stesso.

Ogni tanto è bello poter ascoltare storie come quella di Greta. Poiché con esse comprendiamo che la consapevolezza delle nuove generazioni di quello che è il “sistema mondo” è molto forte, chiara e tale da incoraggiare azioni per modificare questo sistema.

Una speranza (questa volta reale!) riposta in una generazione che potrà dimostrare di saper agire diversamente rispetto ai propri padri. Così da poter guardare un giorno i propri figli e chiedere scusa per i danni arrecati alla nostra “casa” ma con la possibilità di dire loro: “abbiamo rimediato in tempo”.

Qui sotto il video dell’intervento di Greta a Cop24 di Katowice nel dicembre 2018. Buona visione!

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